QUELLO CHE LE DONNE DESIDERANO, E INDOSSANO.
Per lavoro o un galà, per un passeggiata o un cocktail, la donna ha bisogno sempre della calzatura giusta, che sia sinonimo di confort, eleganza e comodità, a seconda del contesto, e sopra ogni cosa di sentirsi perfetta in qualunque situazione.
Tra tutti i modelli e tipologie di scarpe femminili, simbolo attuale del “maipiùsenza” e anzi oggetto del desiderio è certamente lo stivale: in nessun caso potrà mancare nel guardaroba di una donna.
Alberto Fasciani , consapevole stilista e profondo conoscitore del gusto e delle tendenze del mondo rosa offre una vasta gamma di modelli, ognuno studiato per ogni situazione, per i più vari abbinamenti, per soddisfare ogni tipo di donna.
Ma quando e come lo stivale è diventato un capo di moda?
Un pò di storia….
Lo stivale si diffonde presso il pubblico femminile a partire dall’ ottocento nella forma dello stivaletto. I primi stivali da donna arrivano all’altezza del polpaccio,hanno i lacci e la punta arrotondata, mentre il tacco è appena accennato. Solo successivamente, lo stivale diviene un prodotto industriale a tutti gli effetti : con il nuovo secolo la donna si appropria degli stivali, le linee diventano più femminili, il tacco si alza e la punta si assottiglia.
Gli stivali diventano la calzatura tecnica nella pratica dell’ equitazione, dagli anni venti quando le donne abbandonano la monta all’amazzone e indossano i pantaloni.
È però con gli anni sessanta che gli stivali cessano di essere dei semplici accessori per diventare degli elementi fondamentali dell’abbigliamento: questo grazie anche all’altra rivoluzionaria moda della minigonna. Con le gonne sempre più corte, gli stilisti sentono l’esigenza di allungare le calzature, i nuovi stivali sono alti fin sopra il ginocchio, sono aderenti alla gamba grazie alla chiusura a zip, hanno i tacchi squadrati e non troppo alti. All’inizio degli anni settanta lo sviluppo degli stivali è tale che molti modelli fanno tendenza: dagli stivaletti alla caviglia agli stivali inguinali.
Gli anni ottanta vedono il ridimensionarsi delle stravaganze degli anni precedenti e segnano il passaggio a forme più sobrie: gli stivali ritornano normali, perdono la zip e si allargano sulla gamba per far passare la caviglia. Alcuni hanno del materiale rigido per rinforzare la gamba, come gli stivali a tubo, altri sono morbidi e pieghevoli spesso in camoscio.
Negli anni novanta alcuni stilisti, ripropongono peraltro i cuissardes alti sopra il ginocchio. Parallelamente si sviluppa la tendenza dello stivale unisex. Quelli che sono gli stivali da lavoro e gli anfibi militari entrano a far parte dell’abbigliamento caratteristico di alcuni gruppi giovanili, primo tra tutti i punk.
Alberto Fasciani vanta di una grande esperienza sul prodotto dello stivale per il mondo femminile:
lasciatevi guidare tra i suoi modelli per apprendere alcune semplici regole per un look impeccabile.
Lo stivale alto
Un vero e proprio must della collezione Fasciani, questi modelli di stivale raggiungono quasi il ginocchio e rappresentano un vero classico adatto a qualunque occasione. Naturalmente di straordinaria qualità e completamente fatto a mano è una calzatura perfetta su qualunque tipo di silouette, non scontentando nessuna tipologia di donna.
Per esaltarne al massimo la linea, il consiglio è di indossarlo con gonne o abiti sopra il ginocchio (del resto è stata proprio la storica moda a caratterizzarlo in tal senso), è perfetto anche con un pantolone aderente o con i modernissimi leggings.
I modelli tecnici da equitazione sono stati studiati e realizzati per conservare un design moderno e caratterizzare colei che li indossa come un’amazzone molto sofisficata ed elegante.
Ci sono poi alcuni modelli di stivale a media altezza, che arrivano quindi a metà polpaccio: si adattano prevalentemente ad un look casual o sportivo, ma posso prestarsi anche a sperimentazioni più fantasiose: stile vintage con calze e gonne corte, aria bohemien invece se portati con gonne morbide e larghe, magari fantasia.
Il tronchetto o stivaletto
Gli stivali di media altezza, identificabili anche come “tronchetti” sono ottimi per esaltare una statura alta, soprattutto se con il tacco. Si indossano prevalentemente sotto jeans stretti e pantaloni a sigaretta. Se ne vedono in giro per tutti i gusti, in camoscio, in pelle, con il risvolto o con la pelliccetta, con i lacci o con le fibbie. Neri e grigi sono decisamente un passe-partout e si possono abbinare a qualunque cosa senza troppe pretese.
Si possono indossare anche sotto a vestiti corti, giocando in quel caso sui collant, magari elaborati o velati: in ogni caso la scarpa deve essere valorizzata: si può osare anche con una calza leggera e ancora meglio con le parigine.
In effetti, il mondo delle scarpe non ha regole e il bello è poter trovare il proprio stile: quello che è certo è che le scarpe sono la prima cosa che non deve essere trascurata, una bella scarpa dà un bel portamento e dice molto di chi la indossa.
Qui i modelli della Giulia Woman Collection 2011/2012 di Alberto Fasciani.
Gli splendidi stivali sono acquistabili naturalmente anche tramite lo shop online
“Le scarpe di una donna sono la prima cosa che guardo: per cercare indizi di lei e nuove possibilità per me. A chiunque si stupisca per quante paia abbiamo bisogno, suggerisco di stupirsi (e magari incuriosirsi) per quante donne sappiamo essere”